I periodi

I diversi periodi

La Rai TV italiana si è interessata notevolmente della pittura di Chiericallo in varie occasioni; il TG3 ha ampiamente descritto la mostra antologica del 1985 organizzata dal Comune di Milano al Palazzo Dugnani, dove si potevano ammirare anche le prime opere, nate da un gran bisogno, dell’artista di descrivere attraverso i sogni, la sofferenza umana con i suoi complessi, le sue ansie e le sue emozioni.

Il Maestro chiamò questa sua corrente “Psicanalismo”

Nei primi anni, sempre nel 1960 ogni opera viene creata dopo un sogno e realizzata con la sua tecnica nuova : colore puro in rilievo messo direttamente sulla tela. Il colore lo faceva uscire dal tubetto a punte in rilievo o a strisce in rilievo. Questa nuova tecnica, significava, per il Maestro, il voler far uscire il suo io sulla tela.
Sulla sua tavolozza predominavano: rosso vermiglione, il verde veronese, il verde smeraldo, il giallo di cadmio medio, il giallo indiano e il blu cobalto.

I capelli dei personaggi erano verdi (colore spettrale, simbolo della psicanalisi)
In ogni quadro c’erano degli artigli con le fiamme (cifra della sofferenza)

Più avanti, dal 1966 le composizioni pittoriche del Maestro diventano racconti, quadri nei quadri: ilconcetto-tempo (orologi in composta fila, che scandiscono ognuno un’ora diversa); il “complesso edipico” (il bambino che diventa adulto e rimane allignato nel ventre materno per un prepotente bisogno di sentirsi protetto da dov’è nato, perchè il mondo gli è nemico).

Poi il mondo delle Geishe, le famose damine con i loro ombrellini in stile “liberty”, sempre attraverso la potenza cromatica (Maria Salvi, critica d’arte per la rivista Fenarete).

Verso il 1973, Chiericallo si appresta a una nuova rivoluzione sia di metodo che di contenuto con volti e fatti di tutti i giorni attraverso i “messaggi scritti”. Ad esempio in “Accattoni dell’amore” si sente la compassione del pittore per un certo tipo di umanità messa al bando dalla società.

Un’altro quadro “Il gatto” è simbolo di una storia senza tempo, con parole che girano intorno a lui: storia senza tempo, tipica del sogno, in una costruzione tridimensionale (Mormino, critico d’arte dei quotidiani “La Notte” e “Il Giornale”). Quindi continua la pittura come sogno, perchè solo in questo modo può realizzare il suo subcosciente.

Propone in un’altra opera “Il tempo è nell’eternità”, il problema della seconda dimensione. Una è quella che sosteniamo di non conoscere perchè è sepolta nella nostra psiche, l’altra è quella in cui viviamo e siamo prigionieri, e viene volgarmente chiamata “tempo”.
Quindi ha voluto mettere le parole sulla tela per rendere più evidente questo tipo di messaggio e per sottolineare l’importanza del mondo interiore (sempre in bilico tra psicologia e psicanalisi). Il tutto sempre con una tecnica personalissima e con suggestivi accordi cromatici (Mormino).

Dal 1975-90 il Maestro crea nuove opere, usa il colore viola, le donne che rappresenta sono dell’altra dimensione (spettrali), predomina il viola, i visi sono delineati dal bianco e rifiniti col nero. Procede con il colore verde (altro colore spettrale) i visi sono delineati con il bianco e finiti con il colore nero.

Negli anni ’80 si accinge a nuove ricerche, trovando un magnifico mezzo per esprimere il suo io, la sua psiche: attraverso lo specchio (rappresenta il subconscio ponendo maschere, vecchie, pagliacci – tutto il mondo che arriva dalla realtà).

Dal 1987-88- Nella vasta produzione del Maestro, l’erotismo ha un posto di rilievo. E’ un tema delicato che Chiericallo affronta a viso aperto, senza ipocrisie. E’ una parte di quella lunga e originale riflessione sulla vita che contraddistingue le sue opere. C’e’ la realta’, c’e’ la sofferenza; ma non c’e’ alcun compiacimento. L’erotismo appartiene a Chiericallo, perche’ e’ una parte, tutt’altro che secondaria della vita. Al Maestro piace sottolineare, con pochi tocchi e con colori non violenti, che e’ fonte non solo di gioia ma anche di dolore.
Dal 1988-89 (opere sull’inquisizione). Oggetti e ruote con abbinati: bambole, candele, su oggetti diversi come ruote, sgabelli, tavolini.

Dal 1989-90. Bambole poste su oggetti diversi.
Dal 1990 ad oggi. Opere eseguite con colori chiarissimi, rifiniti con il colore bianco.