Lo psicanalismo

LO PSICANALISMO

Chiericallo ha fondato nel 1960  lo “psicanalismo”, ovvero “la pittura della psicanalisi”.

La profonda introspezione che accompagna la sofferenza e le grida dei suoi personaggi ha fatto di lui, per unanime riconoscimento, l’Artista che per primo ha saputo introdurre nella pittura le complesse problematiche della psicanalisi.
Il Maestro descrive, attraverso i sogni, la sofferenza umana con i suoi complessi.
Vediamo nelle sue opere ad esempio “Incomunicabilità” (opera del 1963) la sofferenza di non riuscire ad evadere dalla solitudine, poi “Lo strappo” (opera del 1966) che fa parte del periodo “complesso edipico”, la societa’ ( simbolicamente rappresentata da folletti maligni) strappa Il cuore del bambino disperato, per non avere piu’ la madre che lo protegge dai pericoli della vita.

In un’altra opera “Il tempo e’ nell’eternità” (periodo dei messaggi scritti 1973) affronta il problema dell’altra dimensione, quella che non conosciamo ed e’ sepolta nella nostra psiche e quella in cui noi viviamo e siamo prigionieri e che noi chiamiamo tempo.
Anche nel periodo viola (1975-80) i volti di donne escono dal suo subconscio rappresentandole in un’altra dimensione, estragalattiche, ectoplasmi, etc..

Anche nel periodo degli specchi (1985) esprime il suo io, fa autoanalisi, la sua psiche (rappresenta il subconscio ponendo maschere, vecchie, pagliacci; il tutto arriva da un’altra dimensione).

La stampa ne parlava di Chiericallo, come il “Maestro della psicanalisi”, riceveva interviste come quella della rivista “Alba” del 1973 e dove dichiarava che il suo simbolismo veniva completato piu’ chiaramente attraverso le parole.
Venne cosi’ dichiarato un’artista geniale.

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– Editoriale di Vito Saturno